licenziare un dipendente a tempo determinato

Licenziare un dipendente a tempo determinato: cosa devi sapere

Se stai leggendo questo articolo è perché molto probabilmente stai cercando di capire come licenziare un dipendente a tempo determinato.

Leggi l’articolo e scopri tutto quello che devi sapere prima di licenziare un dipendente a tempo determinato!

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Il contratto a tempo determinato

La cessazione del rapporto di lavoro a termine si differenzia rispetto a quella prevista per il contratto a tempo indeterminato in quanto, di norma, avviene in modo automatico per effetto del decorso del termine.

Il rapporto, tuttavia, può cessare anche prima della decorrenza del termine se sopravvengono cause, normalmente legate alla condotta del lavoratore, che non ne consentono la prosecuzione.

Durata del contratto

Al contratto di lavoro subordinato può essere apposto un termine di durata non superiore a 12 mesi senza necessità di alcuna motivazione (art. 19 co. 1 D.Lgs. 81/2015).

Il contratto può avere una durata superiore (non oltre i 24 mesi) solo in presenza di almeno una delle seguenti condizioni (come modificato dal D.L. 87/2018):

1) esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività, ovvero esigenze di sostituzione di altri lavoratori; (art. 19, co.1, lett. a), D.Lgs. 81/2015).

2) esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria (art. 19, co.1, lett. b), D. lgs. 81/2015). In caso di stipulazione di un contratto di durata superiore a 12 mesi in assenza delle causali, il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data di superamento del termine di 12 mesi (art. 19 co.1bis D.Lgs. 81/2015). 

3) specifiche esigenze previste dai contratti collettivi di qualsiasi livello (nazionale, territoriale, aziendale) (art. 19, co. 1, lett. b-bis, D.lgs. 81/2015, come modificato dall’art. 41 bis, del D.L. 73/2021 durante la conversione in L. 23 luglio 2021, n.106.  La norma opera per i contratti e per le proroghe e rinnovi stipulati dal 23 luglio 2021 ed entro il 30 settembre 2022, anche qualora il contratto sia destinato a svolgersi oltre la data del 30 settembre 2022.

Il nuovo regime si applica ai contratti stipulati dopo il 14.7.2018 e alle proroghe e rinnovi stipulati dopo il 31.10.2018.

La sussistenza di specifiche ragioni giustificatrici continua tuttavia, anche nei contratti fino a 12 mesi, a determinare alcuni effetti: per esempio, quando il lavoratore è assunto a tempo determinato per ragioni di carattere sostitutivo, o di stagionalità, in tali ipotesi, infatti, l’assunzione è esente dalle limitazioni quantitative e il datore di lavoro non è tenuto, al versamento del contributo addizionale dell’1,4% previsto per i contratti temporanei. 

Per stabilire se ci si trovi in presenza dell’obbligo della causale si deve tener conto della durata complessiva dei rapporti di lavoro a termine intercorsi tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, considerando sia la durata di quelli già conclusi, sia la durata di quello che si intende eventualmente prorogare (Min. Lav., circ. 17/2018).

È sempre vietato al datore assumere lavoratori a termine:

  • Presso unità produttive nelle quali si sia proceduto, nei sei mesi precedenti, a licenziamenti collettivi di lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di lavoro a tempo determinato. Leggi l’articolo sul Licenziamento Collettivo. Questo salvo che gli accordi sindacali dispongano diversamente ovvero il contratto sia stato concluso per sostituire lavoratori assenti o per inserire lavoratori in mobilità, oppure il contratto abbia una durata iniziale non superiore a tre mesi;
  • Per le aziende nelle quali sia operante una sospensione dei rapporti o una riduzione dell’orario, con diritto al trattamento di integrazione salariale, che interessano lavoratori adibiti alle mansioni cui si riferisce il contratto a termine;
  • Per le aziende che non hanno effettuato la valutazione dei rischi in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.

Leggi anche gli articoli:  Sblocco Licenziamenti 2021Licenziamento discriminatorio, nullo, intimato in forma oraleLicenziamento dei dirigenti.

Come deve essere stipulato il contratto

Il contratto di lavoro a termine deve essere stipulato in forma scritta e la stipula deve avvenire prima dell’inizio della prestazione lavorativa.

Il termine può essere indicato in modo preciso, indicando esplicitamente la data finale, o indirettamente, c.d. termine elastico, se la data è connessa ad un evento che si verificherà sicuramente ma non si sa esattamente quando.

Il termine deve essere pattuito in modo coerente con la concreta ragione di assunzione dedotta nel contratto all’atto della sua stipulazione.

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Licenziare un dipendente a tempo determinato

Il recesso anticipato da parte del datore di lavoro nei confronti di un lavoratore assunto con un contratto a termine può essere esercitato soltanto in presenza di queste cause:

Il licenziamento intimato senza giusta causa prima della scadenza del termine comporta il diritto del lavoratore al risarcimento del danno, pari a tutte le retribuzioni che sarebbero spettate al lavoratore fino alla scadenza inizialmente prevista, dedotto quanto eventualmente percepito dal dipendente lavorando presso un altro datore di lavoro nel periodo considerato.

In caso di licenziamento illegittimo non spetta invece al lavoratore assunto a tempo determinato il diritto alla reintegra.

L’art. 2 della L. 15.7.1966, n. 604, nel prevedere l’obbligo della forma scritta per l’intimazione del licenziamento – che ha natura di atto unilaterale recettizio – non determina le modalità di consegna al prestatore di lavoro del documento contenente il recesso; ne consegue che tale documento può essere consegnato al destinatario anche tramite persona incaricata dal datore di lavoro, la quale può essere poi assunta come teste al fine di provare la consegna stessa, come precisato anche in seguito (Cass. 10.8.2016, n. 16903).

Il lavoratore può impugnare, il licenziamento entro 60 giorni, a pena di decadenza, dalla ricezione della sua comunicazione in forma scritta. Essa può manifestarsi con qualsiasi atto scritto, anche extragiudiziale.

L’impugnazione è inefficace se nei 180 giorni successivi non è seguita dal deposito del ricorso nella cancelleria del tribunale.

L’onere della prova, della sussistenza dei motivi posti a fondamento del licenziamento è in capo al datore di lavoro.

La riforma Fornero del 2012 ha introdotto la possibilità di revoca del licenziamento da parte del datore di lavoro.

La revoca, in particolare, deve essere effettuata entro 15 giorni dalla comunicazione al datore di lavoro dell’impugnazione del licenziamento e produce l’effetto di ripristinare il rapporto di lavoro senza soluzione di continuità.

Al pari di un qualsiasi lavoratore dipendente, anche quello assunto a termine ha diritto alla Naspi (Nuova Assicurazione Sociale Per l’Impiego), non solo in caso di licenziamento o di dimissioni per giusta causa ma anche per la scadenza del contratto cui non sia conseguito il rinnovo. Per poter accedere alla Naspi sono necessarie almeno 13 settimane di contributi versati negli ultimi 4 anni (purché non abbiano già dato luogo a un periodo di disoccupazione indennizzata) e 30 giornate di effettivo lavoro nell’anno. 

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Leggi anche:  Il regime applicabile in caso di licenziamento illegittimo; La Procedura Disciplinare

Il lavoratore può recedere dal contratto determinato?

Il lavoratore può legittimamente recedere dal contratto a tempo determinato soltanto in presenza di una giusta causa che non consenta la prosecuzione del rapporto (art. 2119 c.c.). In caso di dimissioni prive della giusta causa il lavoratore deve risarcire il danno sofferto dal datore di lavoro.

Licenziare un dipendente a tempo determinato : Conclusioni

In questo articolo abbiamo parlato del Licenziamento di un dipendente a tempo determinato.

Ricordati che quando si parla di Licenziamento si entra in una questione davvero delicata e commettere errori è all’ordine del giorno. Ecco perché scegliere di rivolgersi ad un Avvocato che si occupa proprio di licenziamenti farebbe un’enorme differenza.

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