indennità di preavviso

Indennità di preavviso: quando è obbligatoria?

Si sente spesso parlare di Indennità di Preavviso. Ma cosa si intende con questo termine?

In questo articolo cerchiamo di chiare che cos’è quella che viene chiamata Indennità di preavviso e quando il datore di lavoro ha il dovere di versarla al dipendente che intende licenziare o ha già licenziato.

Leggi l’articolo e e guarda il video per scoprire tutto quello che devi sapere.

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Il preavviso di licenziamento

Quando una delle parti di un contratto di lavoro intende esercitare il recesso – sia che si tratti dell’impresa datrice di lavoro che del dipendente – essa è tenuta a dare un preavviso allo spirare del quale il rapporto si interrompe definitivamente. Nel caso del datore di lavoro è tenuto a dare un Preavviso di Licenziamento.

Durante il periodo di preavviso il lavoratore continua a lavorare e il datore continua a corrispondere la retribuzione (c.d. preavviso lavorato).

L’istituto del preavviso è previsto dal Codice Civile ed è generalmente regolato dalla contrattazione collettiva avuto riguardo alle mansioni del lavoratore, al suo inquadramento nonché all’anzianità di servizio maturata in azienda.

Fanno eccezione a talee regola generale, e non sono dunque sottoposti all’obbligo di preavviso, i casi di licenziamento o dimissioni per giusta causa o di dimissioni del lavoratore in prova. Leggi anche l’articolo Licenziamento senza Preavviso.

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Indennità di preavviso

Qualora la parte che receda intenda interrompere immediatamente la collaborazione senza lasciar decorrere il periodo di preavviso (si parlerà quindi di preavviso non lavorato) essa sarà tenuta a corrispondere l’indennità di preavviso o meglio quella che realmente si chiama indennità sostitutiva del preavviso.

Così, se il datore di lavoro si determini a porre fine immediatamente al rapporto, egli dovrà corrispondere l’indennità di preavviso al lavoratore; al contrario, se sia il lavoratore a porre fine al rapporto senza svolgere le proprie mansioni durante il periodo di preavviso, egli dovrà corrispondere l’indennità al datore di lavoro (secondo la giurisprudenza, qualora sia il datore di lavoro che, a fronte delle dimissioni del lavoratore, rinunci al preavviso egli non è tenuto al pagamento della relativa indennità. Così C. Cass. 27934/2021). 

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Calcolo indennità di preavviso

Quanto all’ammontare e al calcolo dell’indennità di preavviso le norme cui fare riferimento sono gli articoli 2118 e 2121 c.c. Il primo afferma che l’indennità di preavviso è equivalente all’importo della retribuzione che sarebbe spettata per il periodo di preavviso.

Perciò, per determinarne l’ammontare, sarà necessario individuare la retribuzione mensile (comprensiva dei ratei della tredicesima e dell’eventuale quattordicesima mensilità) e rapportarla alla durata del preavviso come stabilita contrattualmente.

L’art. 2121 c.c. precisa poi quali siano le altre voci da considerarsi nel computo. In particolare è stabilito che il calcolo debba ricomprendere:

  • le provvigioni
  • i premi di produzione
  • le partecipazioni agli utili o ai prodotti
  • ogni altro compenso di carattere continuativo, con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese.

Inoltre, se il lavoratore sia retribuito, in tutto o in parte, con provvigioni, con premi di produzione o con partecipazioni, questi vanno calcolati tenendo in considerazione la media degli emolumenti corrisposti negli ultimi tre anni. Va infine incluso nel calcolo anche l’equivalente di vitto e alloggio eventualmente corrisposti al lavoratore.

È infine previsto dal codice civile che in caso di morte del prestatore di lavoro, l’indennità sostitutiva del preavviso sia corrisposta al coniuge, ai figli e – se vivevano a carico del prestatore di lavoro – ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo grado.

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Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto tutto quello che devi sapere sull’Indennità di Preavviso.
Ricordati che quando si parla di Licenziamento si entra in una questione davvero delicata e commettere errori è all’ordine del giorno. Ecco perché scegliere di rivolgersi ad un Avvocato che si occupa proprio di licenziamenti farebbe un’enorme differenza.

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